L’accusa

Avanza la notte
In questo argenteo plenilunio
E l’insonnia con lei,
Di malinconici arzigogoli condita.
Trepidazioni antiche.
Pulsioni e febbricitanti percezioni
Raccontano la storia del mio tempo
Sul cuscino arido di carezze
Ed umido di caldo sudore
Al vuoto silenzio del letto abbandonato,
Senza sonno,
Senza la brezza di un sorriso,
Senza sentimento.
Ma l’alba, quant’e’ lontana?
Potessi toccarla…
E berla dalle fessure della vita
Che accompagnano attimi sereni,
In un fremito di gioia
Sarei contento.
E l’enciclopedia britannica è la’,
Pregna del suo sapere.
Lambiccata e pesante
Mi osserva,
Mi studia.
E chiusa tra valve ermetiche
D’antica e nuova conoscenza,
D’ignoranza
Impenetrabile m’accusa.