Di me.

Tra nudi arbusti,
Ancor legni senza foglie,
La mia ansia vaga
In cerca di una mano.

Pantaloni cangianti
Al chiaro di luna
E scarpe pesanti
Sul selciato della riva.

Cos’è più lontano,
La mia giovinezza
O me stesso
Dal più profondo io?

Il lago, la mia gioia,
E una mano
Che lungo la scia d’argento fugge
Per non tornare più .

E quella finestra,
Ah, quella finestra…
Quante lune ancora
Per quella mano?