In prosa: Della guerra.

Posto che ad ordinare una guerra è sempre una piccola cerchia di persone, o una sola, accerchiata da un manipolo di imbecilli compiacenti, tutti con un meschino calcolo di autocratico potere;
che a combattere questa guerra son sempre una moltitudine di giovani che non hanno motivo d’uccidere alcuno, tanto meno di farsi uccidere;
che di fatto non è la gloria dei popoli il vessillo delle guerre ma la megalomania di singoli psicopatici e che di questo insignificante nulla è l’innocenza che muore:
perché gli eserciti non si ribellano?